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Antichità museo

IL MUSEO

Il museo conserva una pregevole collezione di dipinti e sculture e una raccolta di antichi manufatti riguardanti le arti applicate principalmente di soggetto religioso. Le opere esposte, eccezione fatta per alcuni reperti archeologici, coprono un arco temporale che va dal Trecento al Novecento.  Accanto a opere autografe sono presenti diverse riproduzioni, copie e bozzetti di notevole interesse storico-artistico. In stretta connessione con il museo sono la fototeca, l’archivio storico e la biblioteca complementari alla conoscenza, tutela e valorizzazione del patrimonio conservato. 

Affresco religioso

Il visitatore viene accolto nella sala d’ingresso da alcuni pregevoli rilievi in bronzo raffiguranti Maria e Gesù Bambino, la Passione di Cristo e San Francesco d’Assisi, opera di Piero Brolis e Alberto Meli, Due quadri di Giuliano Boffelli ricordano la figura del fondatore e la chiesa di cui è stato parroco. Nella sala adiacente sono collocati dipinti e sculture di soggetto religioso e paesaggistico realizzate da artisti bergamaschi (Mario Airoldi, Filippo Alcaini, Costante Coter, Virginio Ferracini, Ester Gaini). Nella sala grande, utilizzata anche per mostre temporanee e conferenze, sono esposti alcuni dipinti di Rachele Zanchi, Vittorio Bellini, Giannetto Fieschi e le sculture di Alessandro Verdi e Mauro Corona, testi figurativi che raccontano il valore della pace e della spiritualità, Sono inoltre presenti alcune sculture litiche e lignee erratiche tra le quali spicca il curioso drago della Boccia d’oro.

PIANO TERRA

La prima sala, al cui centro è posto l’organo della chiesa di Piazza Martina (1686), espone un corpus di affreschi provenienti da dimore private ed edifici di culto bergamaschi (XV-XVI sec.). Nella seconda sala, dedicata a Maria nella veste di figlia, sposa e madre, si ammirano, accanto a due Madonne lignee di ambito orobico, 15 tondi cinquecenteschi di un anonimo maestro marchigiano raffiguranti i Misteri del Rosario, un gruppo scultoreo napoletano in porcellana che riproduce la Deposizione di Cristo, una serie di quadri di ambito lombardo-veneto (XVI-XVII sec.) e un variegato insieme di manufatti destinati alla devozione mariana. La terza sala racconta il tema iconografico del rapporto tra la Madonna e il Bambino. Un percorso di suggestiva bellezza che prende le mosse dai quadri dei belliniani Santacroce, si raccoglie intorno a un ramino che raffigura la Madonna con il Bambino in fasce, traduzione di un’incisione di Durer, prosegue con alcune tavole rinascimentali lombarde (XV_XVI sec.) e si conclude con quattro bassorilievi scolpiti in avorio, terracotta, marmo e tre preziose statue lignee policrome (XV-XVI sec.).

PRIMO PIANO

Due ampie sale raccontano l’infanzia, l’azione pastorale e il drammatico tema della Passione di Cristo. Tra le opere di maggior pregio ricordiamo il Cristo deriso, copia di Annibale Carracci, la Deposizione di Antonio Cifrondi, un interessante nucleo di crocifissi lignei policromi medievali e rinascimentali. Di grande fascino è la vetrina che conserva diverse pissidi, ostensori, calici, paci e crocefissi da tavolo. Il percorso prosegue poi in due spazi più raccolti: la sala del collezionista, che documenta i molteplici interessi artistici di don Giulio, e la sala Gabanelli che conserva, insieme a mobili e oggetti personali, un interessante corpus di disegni e dipinti di Piero Brolis, una raccolta di ex voto e alcuni dipinti e statue lignee raffiguranti santi cari alla devozione domestica ed ecclesiastica.

SECONDO PIANO

Prima di accedere all’ultimo spazio espositivo il visitatore può osservare l’imponente raggiera del Triduo pasquale, opera di Francesco Albera. Giunti al piano si possono ammirare delicati merletti, ricami, pizzi e paramenti liturgici, tra i quali spicca il quattrocentesco parato di san Lorenzo, santo patrono ricordato anche da quadri e sculture, Splendidi e di fine manifattura sono gli stendardi realizzati dalle suore del vicino convento di clausura per le confraternite locali e per la chiesa parrocchiale. In una vetrina sono esposti alcuni preziosi vasi sacri di produzione lombarda e napoletana mentre in un’altra è stato ricostruito un altare preconciliare con arredi e suppellettili liturgiche settecentesche. Lungo le pareti sono disposti dipinti e sculture raffiguranti papi, vescovi e santi. Di grande fascino sono la Pietà di Giovanni Paolo Cavagna (1597), una serie di quadri dedicati alla figura di san Francesco d’Assisi (XVI-XVII sec.) e due tavole di un polittico quattrocentesco raffiguranti sant’Antonio da Padova e un santo vescovo. Chiudono il percorso museale un concerto di antiche campane e l’imponente Mosè ligneo del Meli.

TERZO PIANO

IL MUSEO

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